Fonte articolo AgrigentoNotizie
Quando è calata la notte, thermos alla mano, i volontari si sono spostati – girando viuzze e vicoli – anche davanti le transenne fornendo caffè e thè caldo. Gesti che sono stati apprezzati, e anche tanto, da chi non poteva certamente allontanarsi, nonostante – a causa del freddo e della stanchezza – si sentisse mancare.
Nell’inferno di via Trilussa a Ravanusa, fra una coltre irrespirabile di polvere e l’andirivieni di mezzi meccanici, ci sono degli “angeli”. E si prendono cura di chi, con uno sforzo immane, ha cercato prima gli eventuali sopravvissuti e poi le salme di coloro che sono stati schiacciati dall’esplosione, dal crollo e dallo spaventoso incendio che ha distrutto un intero quartiere. Sono gli uomini e le donne, giovani e meno giovani della Croce Rossa. Da metà mattinata in poi, oggi, come ieri, i volontari si sono preoccupati e premurati di offrire caffè, thé e – dall’orario di pranzo in poi – panini (perfino con la nutella), arancine, pezzi di pizza, ma anche qualcosa di dolce a tutti quei vigili del fuoco che, per ore ed ore, sono stati arrampicati sulla “montagna” di macerie, pompieri che hanno spostato con cura i detriti, cercando anche di fare in fretta e sperando di ritrovare qualcuno in vita.
Ma i viveri e le bevande, per provare a riscaldare e a rifocillare, sono stati garantiti anche a tutte le forze dell’ordine presenti sul posto, agli amministratori e perfino ai giornalisti. Quando è calata la notte, thermos alla mano, i volontari della Croce Rossa si sono spostati – girando viuzze e vicoli – anche davanti le transenne, fornendo caffè e thè caldo. Gesti che sono stati apprezzati, e anche tanto, da chi non poteva certamente allontanarsi, nonostante – a causa del freddo e della stanchezza – si sentisse mancare. Ravanusa ha certamente vissuto – e vive ancora – l’inferno. Però la macchina dei soccorsi e degli aiuti ha dimostrato, concretamente, di riuscire a tenere testa ad uno dei momenti più difficili – oltre che drammatici – dell’Agrigentino.